La cucina vegetariana dell’Orto del Lupo e Arcimboldo.

Anche se tutte le mie creazioni sono ispirate al mondo vegetale, io non sono vegetariana (gosh). Ma se al mondo esiste una donna che potrebbe farmi rinunciare alla carne è Patrizia Gozzini, artista e grande chef delle fantastiche cene vegetariane e vegane dell’Orto del Lupo.

Patrizia, chef dell’Orto del Lupo

Patrizia, chef dell’Orto del Lupo

Pratese doc, Patrizia ha fondato l’associazione nel 2009 con l’intento di far conoscere ad un pubblico sempre più ampio la cultura e i segreti della cucina vegetariana. Da allora il successo è crescente anche fra le persone che, come me, non mangiano solo verdura ma si concedono anche qualche rosticciana. Le cene sono tutte realizzate con prodotti biologici che Patrizia acquista nelle fattorie e negli orti nei dintorni di prato, davvero a KM zero. Verdure che cambiano con le stagioni ma che coinvolgono sempre tutti i nostri sensi per l’equilibrio e l’armonia di profumi, colori, sapori.

Ricette vegetariane buone e belle

Non è che la cucina vegetariana mi piaccia proprio tutta, ci sono dei sapori che proprio non mi vanno giù (Mopur, tofu, soia). Ma le cene all’Orto del Lupo con i menù di Patrizia sono perfette. La sua torta di carote, il pane di farina integrale di grano Verna, macinato sulle colline di Prato e ricoperto di semini di papavero, la Vellutata Toscana di zucche, le pesche alla pratese. Tutto ciò che è anche lontanamente vegetale si trasforma nelle sue mani in un manicaretto. Patrizia ha davvero la capacità di rendere gustoso anche il più insipido degli ortaggi e presentarlo a tavola in modo semplice ed estetico, senza tutti quei fronzoli che sono tanto trendy e spesso servono ad abbellire il nulla.

Vellutata toscana di zucche

Vellutata toscana di zucche

I miei orecchini Zucca

I miei orecchini Zucca

Pane integrale con semini di papavero

Pane integrale con semini di papavero

Un gioiello di vegetale, ho capito. Ma quando arriva Arcimboldo?

A questo punto vi chiederete “ma che cavolo c’entra la cucina vegetariana con i gioielli?” E arriviamo al punto. Ho collaborato con Patrizia ad un numero della sua rivista “P” con un articolo sulla storia della gioielleria che, nel corso del tempo, si è ispirata al mondo vegetale (vedete che ci stiamo arrivando e si entra nel mio campo?). Fra i tanti pezzi delle mie collezioni, abbiamo scelto la collana Arcimboldo come vera statement necklace. Una sintesi perfetta di frutta e verdura, cultura del cibo e artigianato d’Arte.

A real woman is never too old photo@aggiemorganti

A real woman is never too old photo@aggiemorganti

Chelsea, Ascot e gli artigiani di Portobello

Ho realizzato il prototipo di Arcimboldo 15 anni fa (sic) per un concept store di Chelsea, a Londra. Avevo due input: la collana doveva ispirarsi alla natura e doveva essere indossata con un cappello realizzato per la Ascot Racecourse che, notoriamente, non eccelle per outfit sobri e minimalisti.
Bella sfida.
Ho passato intere mattine al mercato ortofrutticolo di Portobello, fotografando e disegnando ogni tipo di ortaggio per scegliere quale riprodurre per la mia collana. Poi, decidere i materiali da usare (ceramica, cartapesta, resina, legno, vetro), come metterli insieme, accostare i colori e armonizzarli con quel cavolo di cappello.

Ortolani di Portobello

Ortolani di Portobello

Davvero un lavorone ma non mi sono mai divertita tanto e alla fine, me ne sono fregata del cappello. Ne è uscito uno splendido Arcimboldo, equilibrio perfetto di forme e colori. Era come guardare la vetrina di un ortolano: melanzane, limoni, pomodori, aglio, piselli, carote etc, etc. Non mancava nulla. Da allora la collana Arcimboldo ha viaggiato per il mondo, selezionata nelle più importanti mostre di gioielli (Artistar Jewels), esposta in gallerie d’arte e collezioni private. Ed è stata scelta da Patrizia Gozzini per la sua rivista. Vedete come tutto si incastra alla perfezione nel grande schema cosmico?

Alla prossima

Arcimboldo prototipo

Arcimboldo prototipo